Tempio circolare per il Burning Man. Capriate e anelli in legno che filtrano la luce

Per il Burning Man 2020 lo Studio FR-EE progetta un tempio in legno, ispirandosi alla parola greca antica “holon”, che vuol dire tutto e parte del tutto. Il progetto viene esemplificandola in un ellissoide che ospita una versione più piccola di se stesso che funge da altare

Per ottenere la forma distintiva del tempio, lo Studio ha concepito un sistema di capriate di legno che si piegano verso l'esterno e sono rinforzate da trentaquattro membrature circolari orizzontali, uno per ogni anno dell'esistenza di Burning Man. Le capriate culminano nell’ultimo anello, il numero 35, che rappresenta l'edizione 2020. Ricordando l'occhio del Pantheon, l'anello finale vuole esemplificare il concetto di tradizioni millenarie di architettura religiosa e spirituale nel design di questo tempio contemporaneo

La struttura interna non viene rivestita e il design consente al complesso sistema di capriate e anelli in legno di definire anche gli interni. Gli spazi tra gli elementi strutturali lasciano entrare la luce del giorno, il vento e la sabbia, il risultato è uno spazio che si sente subito racchiuso e intrecciato con il paesaggio circostante. Mentre la struttura si radica al suolo, gli anelli orizzontali si allargano per formare panche che avvolgono i perimetri dell'interno e invitano i “Burners” a riunirsi, riflettere e meditare

Prendendo la forma di un cerchio, il piano del tempio focalizza l'attenzione sull'altare centrale e favorisce un senso di aggregazione. La geometria unica del piano fa riferimento anche alle connotazioni tradizionali del cerchio, come simbolo di unità e di infinito. In linea con la tradizione di Burning Man di non lasciare traccia, il tempio è stato progettato per essere bruciato alla fine del raduno di una settimana. Come parte di questo processo, il team di progettazione ha pianificato di piantare il numero di alberi necessari per controbilanciare la quantità di inquinamento che la combustione potrebbe generare