Colori e trasparenze. Sull’Etna la fotografia reinterpreta le cromie e i paesaggi vulcanici

Alberonero e Sirio Vanelli esplorano i luoghi alla ricerca di piccoli accadimenti, registrando immagini momentanee del paesaggio attraverso momenti di interazione e omaggio al vulcano, con trasparenze, modulazioni della luce e l’uso materico di tinte e cromie

Un percorso di più giorni negli scenari lavici e boschivi del versante sud dell’Etna, vicini al respiro della montagna, nel tentativo di rivelare le percezioni invisibili del luogo. Il processo creativo del vulcano, la sua topografia, il paesaggio e gli elementi che lo costituiscono offrono un contesto per la formulazione di un immaginario profondo, che si sovrappone e viene dissolto nell’ambiente in cui è immerso

 

 

E’ un esplorazione alla ricerca di piccoli accadimenti, registrando immagini momentanee, attraverso momenti di interazione e omaggio al vulcano. La stagione, l’altitudine, l’ora del giorno, l’incidenza delle nuvole e del vento, costituiscono parametri alla base dello studio che ha contribuito a determinare gli elementi dell’artista, i momenti di lavoro e gli scenari proposti dal fotografo

 

 

Dispositivi di distorsione percettiva, trasparenze, mimesi, modulazioni della luce e l’uso materico di tinte e cromie, ispirano l’ideazione di installazioni effimere e temporanee, che rendono protagonisti elementi primordiali come il ghiaccio, la terra, il fumo. Tracce di questa ricerca, compiuta studiando il luogo con approccio scientifico oltre che percettivo, confluiscono all’interno di una mostra

 

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